10 marzo 2018

Harald Bohr: teoria dei numeri e nazionale di calcio

Harald Bohr (Copenhagen, 1887 - Gentofte, 1951) era il fratello minore del fisico teorico Niels Bohr, Premio Nobel 1922 per i suoi fondamentali contributi alla Meccanica Quantistica.

Anche se meno conosciuto rispetto al celeberrimo fratello, Harald ebbe una carriera scientifica di tutto rispetto. Infatti fu un famoso matematico, professore all'Università di Copenhagen e noto per le sue ricerche in Teoria Analitica dei Numeri (funzioni quasi-periodiche, distribuzione degli zeri della funzione zeta di Riemann), che portarono a collaborazioni con mostri sacri del campo come E. Landau e G. Hardy. Uno dei suoi risultati più famosi è il
Teorema di Bohr-Mullerup: La funzione Gamma di Eulero può essere caratterizzata come l'unica funzione analitica $f$ definita su $x>0$ e avente le seguenti proprietà:
$\bullet$  $f(1)=1$
$\bullet$ $f(x+1)=xf(x)$
$\bullet$ $f$ è logaritmicamente convessa (cioè, $\log(f(x))$ è convessa).
Un altro suo importante contributo è il Teorema di Bohr-Landau, una versione debole dell'Ipotesi di Riemann che afferma che "quasi tutti" gli zeri della funzione Zeta sono contenuti in una piccola striscia verticale centrata sulla retta critica $\mathrm{Re}(z)=1/2$.

Ciò che rende peculiare la carriera di H. Bohr è tuttavia il fatto che è stato l'unico matematico professionista a vincere una medaglia alle Olimpiadi come membro della nazionale di calcio del suo paese. Infatti Bohr era un eccellente attaccante, che debuttò in prima divisione danese nel 1903, a soli 16 anni (per un breve periodo giocò insieme al fratello Niels, che era un buon portiere). Nell'era di Sky e del calcio miliardario è una cosa impensabile, ma all'epoca si potevano ottenere risultati sportivi di rilievo limitandosi a giocare a pallone nel proprio tempo libero.

Nel 1908, venne selezionato per la nazionale olimpica che doveva partecipare ai Giochi di Londra dello stesso anno. In semifinale la Danimarca battè la Francia per 17-1, punteggio che costituisce ancora oggi un record olimpico. In finale la Danimarca perse 2-0 con l'Inghilterra, ottenendo quindi la medaglia d'argento.

L'ultima partita giocata da Bohr in nazionale fu nel 1910. Nello stesso anno discusse la sua tesi di dottorato: le cronache dell'epoca narrano che la sua popolarità come calciatore era tale che in aula si contavano più tifosi che matematici.

Oltre che come matematico e atleta, H. Bohr si distinse anche per il suo impegno a favore di diritti umani. Egli stesso di origine ebraica da parte di madre, fu profondamente disgustato dalle politiche antisemite del regime hitleriano e si adoperò per aiutare i matematici ebrei tedeschi a fuggire dalla Germania. Nel 1934 uscì un articolo a sua firma, pubblicato sul giornale danese Berlingske Aften, che criticava le posizioni filo-naziste del matematico L. Bieberbach.

H. Bohr univa a grandi qualità scientifiche notevoli capacità didattiche, che lo rendevano molto amato dai suoi studenti. Ancora oggi, in suo onore, il premio annuale per l'eccellenza nell'insegnamento attribuito dall'Università di Copenhagen è chiamato "The Harald".

Ulteriori particolari sulla vita e l'opera di Bohr si possono trovare nella sua biografia sull'archivio MacTutor.

Harald Bohr (a sinistra) col fratello Niels (a destra) in una foto giovanile.

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