27 dicembre 2020
Snobbishness
24 dicembre 2020
I numeri tribonacci
Ponendo $T_1=T_2=0, \, T_3=1$, i primi termini sono $$0, \, 0, \, 1, \, 1, \, 2, \, 4, \, 7, \, 13, \, 24, \, 44, \, 81, \, 149, \, 274, \, 504, \, 927, \, 1705, \, 3136, \ldots$$
La brillante carriera matematica di Feinberg, che all'epoca aveva appena 14 anni, fu purtroppo interrotta quattro anni dopo da un tragico incidente in motocicletta.
In modo analogo è possibile definire i numeri tetranacci, pentanacci e così via; il lettore interessato può trovare maggiori informazioni in [3].
Riferimenti.
21 dicembre 2020
Domino e scacchiere
19 dicembre 2020
The Feynman algorithm for problem solving
- Write down the problem.
- Think real hard.
- Write down the solution.
09 dicembre 2020
Il survival bias
Il survival bias, a parte il suo intrinseco interesse in quanto fallacia logica, ha conseguenze potenzialmente molto dannose in ambito scolastico o accademico, sia per quanto riguarda il processo di formazione che quello di reclutamento. Esempi tipici sono i seguenti.
- Una certa scuola/università X annovera, fra i suoi diplomati/laureati, un alto numero di individui che raggiungono posizioni di prestigio in ambito lavorativo. Pertanto, si sarebbe tentati di dedurre che X è un'istituzione di eccellenza. Tuttavia, questa deduzione si basa esclusivamente sull'analisi delle carriere di coloro che hanno avuto successo, ignorando quelle di coloro che hanno fallito. Altre spiegazioni sono in realtà possibili: magari X è una istituzione molto numerosa, e quindi statisticamente ci saranno parecchi studenti brillanti; oppure è una istituzione molto costosa, alla quale riescono ad accedere solo studenti socialmente privilegiati, e quindi aventi già in partenza migliori possibilità di successo. Nulla si può concludere senza analizzare le carriere di tutti gli studenti, compresi coloro che non sono riusciti a diplomarsi/laurearsi.
- Una certa branca Y della disciplina X ha molto più successo delle altre, e coloro che la studiano ricoprono posizioni di prestigio in ambito accademico, e hanno a disposizione fondi di ricerca e posti da bandire. Si sarebbe tentati di concludere che Y è, fra tutte, la branca di X scientificamente più rilevante e meritevole di essere finanziata e studiata ma, di nuovo, questa deduzione non tiene conto di coloro che studiano una branca differente Z, magari ugualmente valida ma che non riesce ad emergere in quanto marginalizzata dallo strapotere di Y. Di fatto, giudicare Y migliore di Z solo perché è mainstream e ha più visibilità, senza entrare nel merito dei risultati raggiunti, può alla lunga appiattire pericolosamente il dibattito scientifico nell'ambito della disciplina X.
05 dicembre 2020
La dimostrazione di Apostol dell'irrazionalità di $\sqrt{2}$
[1] Answer by Hans-Peter Stricker to MO8846, see
https://mathoverflow.net/questions/8846/proofs-without-words
04 dicembre 2020
A vintage Möbius strip
A: To get to the same side!
(old math joke)
In the picture, we can see the description of the surface originally given by Möbius: it is the usual identification space of the rectangle that one studies in the first Topology course.
A. F. Möbius: Über die Bestimmung des Inhaltes eines Polyëders, Berichte über die Verhandlungen der Königlich Sächsischen Gesellschaft der Wissenschaften, Mathematisch-physikalische Klasse, Bd. 17, p. 31-68, 1865.
25 novembre 2020
Proofs without words 2
A visual proof that $$\sin 2x = 2\sin x \cos x, \quad \cos 2x = \cos^2 x−\sin^2x$$ The argument only requires similarity of triangles.
Credits: Fermat's Library on Twitter (@fermatslibrary)
21 novembre 2020
Wedderburn's little theorem
Theorem. Every finite division ring $K$ is a field.
\begin{equation} \label{eq:classes}
q^t-1 = |G| = |Z^*| + \sum \frac{|G|}{|{C_x}^*|} = q-1 + \sum \frac{q^t-1}{q^{d(x)}-1},
\end{equation} where the sum is extended to a complete system of representatives for the conjugacy classes of $G \setminus Z^*= K \setminus Z$.
We want now to show that the only possibility is $d(x)=t=1$, namely $K=Z$. In order to do this, we exploit the theory of cyclotomic polynomials. In fact, for any positive divisor $d$ of $t$ such that $1 < d < t$, we have $$X^t -1 = \prod_{k | t} \Phi_k(X) =\Phi_t(X)(X^d-1) \left(\prod_{k<t, \, k |t, \, k \nmid d } \Phi_k(X) \right).$$ This implies that $$\frac{X^t-1}{X^d-1}$$ is a polynomial with integer coefficients, which is divided by $\Phi_t(X)$. In particular, setting $X=q$ and $d=d(x)$, we deduce that $\Phi_t(q)$ divides $(q^t-1)/(q^{d(x)}-1)$, hence by using \eqref{eq:classes} we infer that $\Phi_t(q)$ divides $q-1$.
Corollary. A finite projective plane $\mathbb{P}^2(K)$ is Desarguesian if and only if it is Pappian.
References
- E. Artin: Algèbre Géométrique, Gauthier-Villars, p. 37.
- S. Gabelli: Teoria delle equazioni e teoria di Galois, Springer, p. 171.
- I. N. Herstein: Algebra, Editori Riuniti, p. 397.
- https://en.wikipedia.org/wiki/Wedderburn%27s_little_theorem
20 novembre 2020
Blindness
Sir Micheal Atiyah
M. Atiyah: Mathematics in the 20th century, Bull. London Math. Soc. 34 (2002) 1–15.
https://doi.org/10.1112/S0024609301008566
18 novembre 2020
Proofs without words 1
Every odd number is the difference of two consecutive squares.
09 novembre 2020
When length does not matter
La congettura è ancora aperta per $n \geq 6$.
07 novembre 2020
L'irrazionalità di $e$
Esponiamo la celebre dimostrazione in poche righe dell'irrazionalità di $e$, dovuta a Joseph Fourier. L'idea è quella di ragionare per assurdo, spezzando in modo opportuno il noto sviluppo in serie e maggiorando una delle quantità risultanti per mezzo di una serie geometrica.
Teorema. Il numero di Nepero $e$ è irrazionale.
\frac{m}{n}=\sum_{k=0}^{+ \infty} \frac{1}{k!} \end{equation*} da cui, dopo avere moltiplicato entrambi i termini per $n!$, si ottiene \begin{equation*}\begin{split} & m(n-1)! - \sum_{k=0}^n \frac{n!}{k!} = \sum_{k=n+1}^{+ \infty} \frac{n!}{k!} \\ = & \frac{1}{n+1} + \frac{1}{(n+1)(n+2)}+ \frac{1}{(n+1)(n+2)(n+3)}+ \ldots \\ < & \frac{1}{n+1} + \frac{1}{(n+1)^2}+ \frac{1}{(n+1)^3}+ \ldots \\ = & \frac{1}{n} \end{split}\end{equation*} Il primo termine a sinistra è un intero positivo, mentre l'ultimo a destra è compreso strettamente fra $0$ e $1$, contraddizione. $\square$
05 novembre 2020
31 ottobre 2020
Halloween
29 ottobre 2020
Here comes loneliness (aka Teaching online)
27 ottobre 2020
24 ottobre 2020
$f(x)=1/x$ ha una discontinuità in $x=0$?
- Per alcuni, $f(x)=1/x$ non ha discontinuità in nessun punto, dato che $x=0$ non fa parte del "dominio naturale" di $f$ e quindi non ha senso parlare di continuità di $f(x)$ in $x=0$ fin quando non si assegni un valore preciso a $f(0)$.
- Altri fanno invece notare che, in ogni caso, qualsiasi valore si assegni a $f(0)$ la funzione sarà non-continua, dato che i limiti per $x$ che tende a $0$ non sono finiti. Quindi, ha senso dire che $f(x)=1/x$ ha una "discontinuità di seconda specie" in $x=0$. Il fatto che il punto $x=0$ non sia nel dominio naturale di $f$ non è un problema, dato che basta che esso sia di accumulazione per lo stesso.
Una delle conseguenze di tale confusione è che alcuni Autori usano il termine "discontinuità" nell'accezione dei commentatori in 1., mentre altri Autori la usano nell'accezione dei commentatori in 2.
Ciò risulta in modo evidente da una rapida, e sicuramente non esaustiva, analisi delle letteratura, che mostra come la definizione di "discontinuità" data nei manuali universitari di Analisi 1 sia ben lungi dall'essere univocamente stabilita; il lettore potrà, se lo ritiene opportuno, effettuare un'analisi simile per i manuali adottati nei Licei.
- In Amerio il termine "discontinuità in $x_0$" è usato precisamente nell'accezione 2. L'autore specifica che il punto $x_0$ deve appartenere all'insieme $DT$ dei punti di accumulazione del dominio $T$ della funzione. Citando testualmente [A90, p131]:
Se $T$ è l'insieme di definizione di una funzione, si dice punto di discontinuità di f(x) ogni punto $x_0 \in DT$ in cui la funzione stessa non è continua o non è definita.
- In Cecconi-Stampacchia il termine "discontinuità" è usato esclusivamente nell'accezione 1., quindi come "punto di non continuità" [CS74, p. 162].
- In Pagani-Salsa il termine è usato nell'accezione 1.; tuttavia, viene osservato che l'accezione 2. è anche comune, ma secondo gli Autori [PS95, Osservazione 1.1 p. 228] essa è ammissibile
solo se si sottintende che le funzioni in questione siano state tacitamente definite in $x_0$ in modo opportuno.
- In Bramanti-Pagani-Salsa la trattazione è piuttosto curiosa, almeno a mio parere. A p. 117 viene detto esplicitamente che
una funzione non continua in $c$ è detta discontinua in $c$,
il che porta a pensare che gli Autori utilizzino l'accezione 1. Subito dopo, però, viene data la definizione di "discontinuità a salto" (quella che altri Autori chiamano "di prima specie") ma, stranamente, senza richiedere che la funzione sia definita nel punto [BPS08, Definizione 3.12 p. 117]. Ciò è reso ancora più esplicito all'inizio di p. 118, dove si dice chela funzione $x/|x|$ ha un punto di discontinuità a salto in $0$, con salto $2$.
- Giusti, nel suo bel libro [G88], è vittima nella stessa ambiguità terminologica che abbiamo analizzato sopra. A p. 150 scrive testualmente
Si capisce meglio il concetto di continuità se si studiano brevemente i punti di discontinuità di una funzione, ossia i punti in cui una funzione non è continua.
Sembra quindi che l'Autore voglia utilizzare il termine "discontinuità" nell'accezione 1. Tuttavia, poco dopo (a p. 151) scrive esplicitamente che $1/x$ e $1/x^2$ hanno una discontinuità "di secondo tipo" in $0$, il che ha senso solo se si utilizza il termine "discontinuità" nell'accezione 2.
Leggendo Marcellini-Sbordone [MS88] sembra che gli Autori propendano per l'accezione 2. Per loro, infatti, una funzione non definita in un punto è per definizione non continua in tale punto; a p. 104 si fornisce come esempio esplicito $f(x)=\sin x/x$ in $x=0$, anche se viene immediatamente osservato che è possibile prolungare tale funzione con continuità ponendo $f(0)=1$. L'analisi delle "discontinuità" che segue è sulla stessa linea: ad esempio, viene definita "discontinuità di seconda specie" un punto $x_0$ tale che uno dei due limiti non esista o non sia finito, senza nulla richiedere sull'esistenza di $f(x_0)$, supponendo quindi implicitamente che $x_0$ sia punto d'accumulazione per il dominio della funzione.
- Soardi propende decisamente per l'accezione 2. Nella sezione dedicata ai punti di discontinuità [So10, p. 188] l'Autore scrive infatti testualmente
Se $f(x)$ non è continua in $x_0$ si dice che $x_0$ è punto di discontinuità. È opportuno tuttavia ampliare la nozione di punto di discontinuità al caso in cui $f$ non sia necessariamente definita in $x_0$.
A scanso di equivoci, alla fine della trattazione di ciascuno dei tre tipi di discontinuità, specifica
non è richiesto che la funzione sia definita in $x_0$.
- De Marco utilizza il termine "discontinuità" con l'accezione 1, ma la sua classificazione è un po' diversa da quella usuale. In [DeM96, p. 301] l'Autore chiama "punto di discontinuità di prima specie" per una funzione $f \colon D \to \mathbb{R}$ un punto $c \in D$ di accumulazione per $D$ tale che i limiti per $x \to c$ di $f(x)$ esistono ma differiscono fra loro o dal valore $f(c)$. Questa definizione ingloba sia le discontinuità eliminabili che quelle di salto. Ogni altra discontinuità viene chiamata "di seconda specie".
Questi pochi esempi mostrano come ogni tentativo di dare una risposta alla domanda nel titolo del post finisce per farti addentrare in un ginepraio inestricabile di definizioni spesso fra loro contrastanti. Se devi insegnare la materia, ti chiedi giustamente: Che fare? [L70]. Anche qui, la risposta non è semplice, e probabilmente non esiste neanche una risposta "giusta".
[A90] L. Amerio: Analisi Matematica con elementi di Analisi Funzionale, Volume Primo, edizione ampliata, UTET 1990
[BPS08] M. Bramanti, C. D. Pagani, S. Salsa: Analisi Matematica 1, Zanichelli 2008
[CS74] J. Cecconi, G. Stampacchia: Analisi Matematica 1, Liguori 1974
[DeM96] G. De Marco: Analisi 1, Seconda Edizione, Decibel-Zanichelli 1996
[L70] Lenin: Che fare? Editori Riuniti, 1970.
[MaddMaths17] http://maddmaths.simai.eu/divulgazione/langolo-arguto/possibile-che-funzioni-continue-siano-discontinue-e-viceversa/
[MS88] P. Marcellini, C. Sbordone: Analisi Matematica 1, Liguori 1998
[MSE421951] https://math.stackexchange.com/questions/421951/does-a-function-have-to-be-continuous-at-a-point-to-be-defined-at-the-point
[S10] P. M. Soardi: Analisi Matematica, Città Studi 2010.
18 ottobre 2020
A. I.
Attributed to Pablo Picasso (1964).
Source.
E. K. Adkins: Man And Technology - The Social And Cultural Challenges Of Modern Technology, Avalon Publishing (1983), pp. 78, 100.
14 ottobre 2020
Make the impossible possible
11 ottobre 2020
Il lamplighter group
Lemma 1. Il gruppo $B$ non è finitamente generato.
Dimostrazione. $B$ è abeliano e ogni suo elemento ha ordine $2$. Ma un gruppo abeliano finitamente generato e tale che ogni elemento abbia ordine finito è necessariamente finito. $\square$
Consideriamo ora l'omomorfismo di gruppi $$\varphi \colon \mathbb{Z} \to B$$ dato dallo shift $\varphi(n)(a_i)=a_{n+i}$ per ogni $n, \, i \in \mathbb{Z}$. Esso permette di costruire il prodotto semidiretto $$L:=B \rtimes \mathbb{Z}$$ che è un caso particolare di prodotto wreath ristretto (infatti, si ha $L= \mathbb{Z}_2 \mathrm{wr}_{\mathbb{Z}} \mathbb{Z})$ e una cui presentazione è data da $$L= \langle x_i, \, t \; | \; x_i^2=1, \; \; [x_i, \, x_j]=1, \; \; tx_it^{-1} =x_{i+1}, \; \; i, \, j \in \mathbb{Z} \rangle $$ Qui gli $x_i$ sono i generatori di $B$ e $t$ è un generatore di $\mathbb{Z}$ in notazione moltiplicativa, mentre le relazioni di coniugio esprimono il fatto che $\varphi(1) \colon B \to B$ è l'automorfismo dato dallo shift di $1$.
La presentazione di $L$ descritta sopra ha infiniti generatori; tuttavia (e qui sta il punto cruciale) i generatori di $B$, a parte uno di essi (diciamo $x_0$), sono superflui in quanto si ha $$t^i x_0 t^{-i}=x_i$$ Pertanto, ponendo $x:=x_0$, possiamo riscrivere la presentazione di $L$ come $$L=\langle x, \, t \; | \; x^2=1, \; \; [t^ixt^{-i}, \, t^j x t^{-j}]=1, \; \; i, \, j \in \mathbb{Z}\rangle$$ che può essere ulteriormente semplificata nel modo seguente $$L=\langle x, \, t \; | \; x^2=1, \; \; (t^kxt^{-k}x)^2=1, \; \; k \in \mathbb{Z}\rangle$$ Ciò mostra che $L$ è finitamente generato. Tuttavia, esso contiene come sottogruppo il gruppo $B$, che non è finitamente generato per il Lemma 1.
Osservazione1. $L$ è finitamente generato ma non finitamente presentato. Infatti, la presentazione data ha due generatori e infinite relazioni, e si può mostrare che $L$ non ammette nessuna presentazione finita.
Osservazione 2. $B$ è normale in $L$, e ha indice infinito in esso. Infatti, è noto che un sottogruppo di indice finito di un gruppo finitamente generato è a sua volta finitamente generato.
Osservazione 3. Il nome "lamplighter group" ("gruppo del lampionaio") viene dal fatto che si può pensare agli elementi del gruppo $B=\bigoplus \mathbb{Z}_2$ come ad successioni doppiamente infinite di lampioni, ciascuno dei quali può essere acceso ($\bar{1}$) o spento ($\bar{0}$) e tali che al più un numero finito di lampioni siano accesi insieme. Il generatore $t$ del fattore $\mathbb{Z}$ di $L=B \rtimes \mathbb{Z}$ può essere identificato col lampionaio, la cui azione fa passare da ogni lampione al successivo.
Riferimenti.
[M2012] A. Machì, Groups (Springer 2012), Chapter 4.
03 ottobre 2020
A. Square
26 settembre 2020
Less is more
Lo studente diciannovenne in questione si chiamava John F. Nash Jr., e la sua presentazione consiste di una singola frase: "He is a mathematical genius".
22 settembre 2020
La dimostrazione originale di Cantor della non-numerabilità dell'insieme dei numeri reali
La dimostrazione della non-numerabilità di $\mathbb{R}$ che viene insegnata di solito al primo anno di università è quella basata sul ben noto procedimento diagonale [W], introdotto da Georg Cantor nel 1891 [C1891].
Meno nota è invece la dimostrazione originale di questo profondo risultato, che Cantor pubblicò nel 1874 [C1874] e che vogliamo qui proporre usando la terminologia moderna. Il punto di partenza è il seguente risultato generale di carattere topologico [M2014, Proposizione 4.46], oggi noto come
Lemma di Cantor. Sia $$K_1 \supset K_2 \supset K_3 \supset \ldots$$ una catena numerabile di chiusi non vuoti e compatti di uno spazio topologico $X$. Allora $$\bigcap_{n \geq 1} K_n \neq \emptyset$$
Dimostrazione. Se il risultato fosse falso, la famiglia $\{K_1-K_n\}_{n \geq 1}$ sarebbe un ricoprimento aperto di $K_1$. Siccome $K_1$ è compatto, si potrebbe estrarre da tale ricoprimento un sottoricoprimento finito, ottenendo $$K_1=\bigcup_{j = 1}^t (K_1-K_{n_j})$$ Ciò implicherebbe $\bigcap_{j = 1}^t K_{n_j}=\emptyset$, una contraddizione dato che tale intersezione è uguale a $K_{n_t}$. $\square$
Osservazione: È importante notare che l'ipotesi di compattezza dei $K_n$ è essenziale, altrimenti si costruiscono facilmente controesempi del tipo $X=\mathbb{R}-\{0\}$ e $K_n=[-1/n, \, 1/n] \cap X$.
Siamo ora pronti ad illustrare l'idea della dimostrazione originale di Cantor.
Teorema (Cantor, 1874). La retta reale è non numerabile.
Dimostrazione. Supponiamo per assurdo che $\{x_n\}$ sia una successione che enumera i reali; dimostreremo che, dato un qualsiasi intervallo $(a, \, b)$, esiste sempre un numero reale $y \in (a, \, b)$ che non appartiene ad essa.
Si costruiscano in modo ricorsivo due successioni $\{a_n\}$, $\{b_n\}$ nel modo seguente: siano $a_1$, $b_1$ (con $a_1 <b_1$) i primi due elementi della successione $\{x_n\}$ che sono contenuti in $(a, \, b)$, siano $a_2$, $b_2$ (con $a_2 < b_2$) i primi due elementi della successione che sono contenuti in $(a_1, \, b_1)$, siano $a_3$, $b_3$ (con $a_3 < b_3$) i primi due elementi della successione che sono contenuti in $(a_2, \, b_2)$ e così via.
Osserviamo che, dato un qualsiasi elemento $x_n$ della successione originaria, esiste $t \in \mathbb{N}$ tale che $x_n \notin [a_t, \, b_t]$. Infatti, si scelga $t \in \mathbb{N}$ tale che $a_t=x_k$ e $b_t=x_r$, con $k, \, r >n$; allora, per come sono state costruite le successioni $\{a_n\}$ e $\{b_n\}$, deduciamo $x_n \notin(a_{t-1}, \, b_{t-1})$ e quindi $x_n \notin [a_t, \, b_t]$, come affermato.
Ora, per il Lemma di Cantor sappiamo che la catena decrescente di compatti $$[a_1, \, b_1] \supset [a_2, \, b_2] \supset [a_3, \, b_3] \supset \ldots$$ ha intersezione non vuota. Se $y$ è un elemento in tale intersezione, per quanto appena detto si ha necessariamente $y \notin \{x_n\}$, contraddizione. $\square$
Questa elegante dimostrazione usa in modo essenziale il fatto che gli intervalli chiusi di $\mathbb{R}$ sono compatti (il che è equivalente all'Assioma di Completezza), vedi l'Osservazione sopra. Per tale motivo, Cantor non ne fu pienamente soddisfatto e continuò a cercare una dimostrazione della non-numerabilità di $\mathbb{R}$ che non fosse basata sulla completezza. Ciò lo portò, quasi 20 anni dopo, a scoprire l'argomento diagonale.
Riferimenti.
[C1891] G. Cantor: Ueber eine elementare Frage der Mannigfaltigkeitslehre, Jahresbericht der Deutschen Mathematiker-Vereinigung. 1: 75–78 (1891)
[M2014] M. Manetti, Topologia (Seconda edizione), Springer Unitext 2014.
[W] https://en.wikipedia.org/wiki/Cantor's_diagonal_argument
06 settembre 2020
Patterns that eventually fail
Come dimostrato in un recente post sul numero di regioni in cui un cerchio viene diviso unendo a due a due $n$ punti sulla circonferenza, è sempre rischioso estrapolare una formula sulla base dei primi dati conosciuti.
01 settembre 2020
Two is better than one
26 agosto 2020
Matematici in pillole: Heinz Hopf
23 agosto 2020
Suddivisione di un cerchio
Infatti, la formula corretta per il massimo numero di suddivisioni è $$n + \binom{n}{4} + \binom{n-1} {2},$$ i cui valori sono tabulati nella successione OEIS A000127. Tale numero coincide con il numero massimo di regioni in cui lo spazio 4-dimensionale $\mathbb{R}^4$ può essere suddiviso da $n-1$ iperpiani.
10 agosto 2020
Matematici in pillole: Laurent Schwartz
Laurent Schwartz (fonte: Wikipedia) |
06 agosto 2020
Life isn't supposed to be easy
Maryam Mirzakhani
Source.
E. Klarreich: A Tenacious Explorer of Abstract Surfaces, Quanta Magazine, August 12, 2014.
01 agosto 2020
Three years of Sundays
Frank Nelson Cole (fonte: Wikipedia) |
31 luglio 2020
Cheapness
29 luglio 2020
Il Teorema di André
Teorema di André [A1881]. La somma della serie $$A(x) = \sum_{n=1}^{+ \infty} A_n \frac{x^n}{n!}$$ è data da $$A(x)=\tan\left( \frac{\pi}{4}+\frac{x}{2}\right)=\sec x + \tan x.$$ Dunque il suo raggio di convergenza è $\frac{\pi}{2}$, da cui si ottiene il comportamento asintotico $$A_n \sim 2 \left(\frac{2}{\pi}\right)^{n + 1} \cdot n!\,. $$I valori di $A_n$ sono tabulati nella successione OEIS A000111, i cui primi elementi sono $$1, \, 1, \, 2, \, 5, \, 16, \, 61, \, 272, \, 1385, \, 7936, \, 50521, \, \dots$$ È bene notare che la definizione di permutazione alternante data in OEIS è lievemente diversa dalla nostra, dato che vengono ammesse anche le permutazioni tali che $$\sigma(1) > \sigma(2), \quad \sigma(2) < \sigma(3), \quad \sigma(3) > \sigma(4) $$ e così via. Con questa definizione, il numero di permutazioni alternanti è $2A_n$, e i corrispondenti valori sono tabulati in OEIS A001250.
I numeri di André hanno numerosi legami con altri famosi numeri usati in Analisi e Combinatoria. Ad esempio, se $B_k$ è il $k$-esimo numero di Bernoulli, vale la relazione $$B_{2n} =(-1)^{n-1}\frac{2n}{4^{2n}-2^{2n}} A_{2n-1}.$$ Il lettore interessato può consultare la relativa voce Wikipedia per ulteriori informazioni e riferimenti bibliografici.
[A1881] D. André: Sur les permutations alternées, Journal de Mathématiques Pures et Appliquées 7 (1881), 167-184.
26 luglio 2020
Eureka
EUREKA num(ber) = △ + △ + △Gauss aveva appena scoperto che ogni numero naturale si può scrivere come somma di tre numeri triangolari.
20 luglio 2020
Je n'ai pas le temps
19 luglio 2020
Siblings
Fonte: Wikipedia. |
18 luglio 2020
Les enfants terribles
Source: Simone Pétrement, La vie de Simone Weil (1973).
14 luglio 2020
Wisdom
Yuri Manin
Source: The Berlin Intelligencer, 1998, p. 16–19.
12 luglio 2020
Quadrilateri e tassellazioni
Teorema. Ogni quadrilatero (anche non convesso) può essere usato per tassellare il piano.Dimostrazione. Si parte da un quadrilatero ABCD, e si ruota di 180 gradi rispetto al punto medio di uno dei lati. Si ripete la costruzione quattro volte, usando ogni volta il punto medio di un lato come centro di rotazione. Siccome la somma degli angoli interni di un quadrilatero è 360 gradi, alla fine della procedura la figura si chiude senza pezzi mancanti o sovrapposizioni, e il quadrilatero tassella. $\square$
(Molti) più dettagli qui.
Fonte: Math & the art of MC Escher |
11 luglio 2020
Il Vieta jumping
Dati due interi $a$, $b$ che soddisfano una data proprietà $\mathsf{P}$, si dimostri che una certa espressione razionale $R(a, \, b)$ soddisfa una ulteriore proprietà $\mathsf{Q}$.
La forma standard del metodo consiste dei passi seguenti:
- si suppone per assurdo che esistano $a$, $b$ che soddisfano $\mathsf{P}$ e tali che $k:=R(a, \, b)$ non soddisfa $\mathsf{Q}$;
- si sceglie la coppia $(a, \, b)$ come sopra in modo che essa soddisfi una opportuna condizione di minimalità;
- si fissa uno degli elementi della coppia, diciamo $b$, e si sostituisce l'altro con una quantità variabile $x$, ottenendo una equazione algebrica in $x$ della forma $R(x, \, b)-k=0$;
- prendendo una radice $\bar{x}$ di tale equazione diversa da $a$, si fa vedere che la nuova coppia $(\bar{x}, \, b)$ soddisfa $\mathsf{P}$ ed è minore di $(a, \, b)$, contraddicendo l'ipotesi di minimalità.
Problema n. 6, IMO 1988. Siamo $a$, $b$ interi positivi tali che $ab+1$ divida $a^2+b^2$. Si dimostri che $\frac{a^2+b^2}{ab+1}$ è un quadrato perfetto.
Inoltre, dalle usuali formule per la somma e il prodotto delle radici di una equazione di secondo grado, si ricava $$x_2=kb-a, \quad x_2=\frac{b^2-k}{a}.$$ La prima espressione mostra che $x_2$ è un intero, mentre la seconda (e qui sta il punto cruciale) implica che $x_2 >0$, dato che per ipotesi $k$ non è un quadrato perfetto.
10 luglio 2020
Characters
Brad Pitt
Source:
Interview by Elvis Mitchell, February 7, 2012.
05 luglio 2020
Happiness
Alfréd Rény (1921-1970)
Source:
Pál Turán (1970). "The Work of Alfréd Rényi". Matematikai Lapok 21: 199–210.
03 luglio 2020
Hilbert rest space
Source: Wikimedia Commons |
02 luglio 2020
Il teorema di Cayley-Bacharach
Teorema (Cayley-Bacharach). Sia $k$ un campo algebricamente chiuso e si considerino nove punti $p_1, \ldots, p_9$ nel piano proiettivo $\mathbb{P}^2(k)$ che siano l'intersezione di due cubiche $C_1$ e $C_2$. Allora, ogni cubica $C$ che passi per otto qualsiasi dei punti $p_i$ passa necessariamante anche per il nono.
Ogni cubica (in nero) passante per otto dei nove punti di intersezione delle cubiche blu e rossa passa anche per il nono. Fonte immagine: Wikipedia |
Riferimenti.
01 luglio 2020
Curves
Original quote:
Was eine Kurve ist, glaubt jeder Mensch zu wissen, bis er so viel Mathematik gelernt hat, daß ihn die unzähligen möglichen Abnormitäten verwirrt gemacht haben.
(Elementarmathematik vom höheren Standpunkte aus, Bd.2)
https://hsm.stackexchange.com/questions/9789/source-for-felix-klein-quote-about-curves
29 giugno 2020
La congettura di Toepliz
Congettura. Ogni curva di Jordan (curva piana semplice chiusa) contiene quattro punti che formano i vertici di un quadrato.
Teorema. Data una curva di Jordan liscia $C$ e un rettangolo $R$ nel piano euclideo, esistono quattro punti su $C$ che sono i vertici di un rettangolo simile a $R$.
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